Quanto costa un computer all'ambiente?
Ognuno di noi ha in casa almeno un computer, un notebook, un tablet o uno smartphone.
Questi strumenti sono entrati talmente tanto nella nostra quotidianità che reputiamo scontato esserne in possesso e avere a disposizione sempre un modello aggiornato.
Tante volte succede che presi dall’euforia abbandoniamo i nostri dispositivi ancora perfettamente funzionanti per acquistare l’ultimo modello che promette prestazioni migliori, anche se nella stragrande maggioranza delle volte utilizziamo i nostri dispositivi per i social, leggere qualche mail, scrivere qualcosa e vedere qualche film; tutte operazioni che richiedono meno della metà di quelle prestazioni top tanto inseguite.
Ad oggi, I computer sono il rifiuto elettronico più comune e contribuiscono in maggior parte all’accumulo di RAEE: una volta sostituiti dai nuovi acquisti, gli apparecchi informatici finiscono in discarica, quando non vengono imbarcati verso i paesi del terzo mondo, dove rischiano di trasformarsi in un problema ancora più grave, per quanto riguarda salute e ambiente.
Insomma, solo una piccolissima parte viene riciclata.
Se è noto il problema relativo allo smaltimento di un computer, meno noto è quello relativo ai costi ambientali per la produzione di ogni singolo dispositivo.
Secondo le Nazioni Unite, per costruire un computer e un monitor da 17 pollici, si consumano le risorse necessarie per la costruzione di un’automobile di medie dimensioni: 2000 tonnellate di materiali grezzi e risorse naturali, 240 kg di combustibili fossili, 22 kg di prodotti chimici e 1500 litri di acqua. Gran parte di questo spreco di risorse è dato dalle fasi di trasformazione ed elaborazione del prodotto, che producono inoltre il 68% delle emissioni dell’intero processo.
Quando questi prodotti non soddisfano più le nostre necessità oppure sono soppiantati dalla voglia di possederne un modello recente, la maggior parte delle persone tende a gettarli nell’immondizia.
Smaltendo questi dispositivi in modo errato si elimina la possibilità di recuperare i materiali che lo compongono, i quali finiscono invece per inquinare suolo e acqua con metalli pesanti e sostanze tossiche.
Le soluzioni a tale problema esistono.
Un primo consiglio è quello di ridurre i consumi del nostro pc spegnendolo quando non è in attività. Secondo una ricerca dell’Unione Europea un singolo laptop produce in media 40 kg di CO2 annui.
Altra soluzione è quella di scegliere prodotti con certificazione ambientale Energy Star, ISO 14024, ISO 9001, ISO 14001, ISO 14021. I dispositivi in possesso di queste certificazioni presentano tassi di consumo molto più bassi e un ciclo di vita più lungo.
Per puntare ad eliminare definitivamente il problema dovremmo, invece, darci all’economia circolare (ne abbiamo parlato qui qualche settimana fa) scegliendo prodotti ricondizionati (se vuoi saperne di più leggi qua), i quali sono dispositivi che offrono prestazioni pari al nuovo a prezzi molto più bassi e con maggiori garanzie rispetto ad un prodotto usato.
Acquistare un computer ricondizionato permette di risparmiare :
13 kg di rifiuti pericolosi;
35 kg di rifiuti solidi;
67 litri di acqua che verrebbe inquinata;
32 tonnellate di aria che verrebbe inquinata;
7719 Kwh di energia elettrica.
Scopri quante emissioni di Co2 puoi evitare acquistando un prodotto ricondizionato o riciclato.
Acquistare prodotti ricondizionati è quindi una scelta che fa bene all’ambiente e al nostro portafogli.
Se sei alla ricerca di un computer, notebook, tablet o altro ancora, dai un’occhiata al nostro Shop Online di prodotti ricondizionati grado A.
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